Caffè Verde e cosmetica
Il caffè verde proviene dal frutto non ancora maturo della
pianta del caffè.
A differenza del caffè nero non viene sottoposto alla
tostatura ma lasciato essiccare, e in tal modo mantiene intatte le sue qualità
naturali.
Sebbene conosciuto principalmente come bevanda, il
caffè vede altre applicazioni ed è sempre più utilizzato per le sue proprietà benefiche.
L’olio di
caffè verde viene utilizzato spesso nelle formulazioni cosmetiche per le
proprietà emollienti ed anti-age: da alcune ricerche è emerso che i chicchi del
caffè non tostati soprattutto quelli della specie denominata Arabica,
forniscono numerosi benefici alla pelle, se applicati topicamente. Questo
perché, da analisi effettuate, è emerso che possiedono elevate concentrazioni
di acidi grassi essenziali, steroli e vitamina E che contribuiscono a renderli
un potente antiossidante efficace nella protezione contro i danni causati dalla
esposizione solare o photoaging.
Un
accreditato studio scientifico attribuisce alla Coffea Arabica l’attività di
aumentare la produzione di collagene e di elastina e di proteggere la pelle
dalla perdita di idratazione, facendo aumentare in modo significativo
l’espressione delle Aquaglyceroporine-3 (AQP-3)[1]e dei glicosaminoglicani [2] .
L’altra tipologia di caffè verde (Coffea Robusta)
nativa dell’Africa Occidentale, contiene una maggiore quantità di caffeina e di
altri costituenti attivi rispetto alla varietà Arabica per via del metodo di
processazione.
In alcuni studi, condotti da differenti gruppi di
ricerca, sono state valutate le attività dell’acido clorogenico e della
caffeina nei confronti dei danni causati dal fotoinvecchiamento, individuando,
nell’estratto di caffè verde, proprietà di supporto alla struttura della pelle
ed alla idratazione.
Applicato alla moderna cosmesi, il caffè verde
risulta essere un ottimo alleato nel combattere l’invecchiamento
cutaneo con il vantaggio che il GCO sembra essere sicuro per
applicazioni topiche e mostra una buona compatibilità per la pelle.
[1] ACQUAPORINE: sono proteine integrali di membrana che funzionano
come canali per l’acqua o che, occasionalmente, trasferiscono piccoli soluti
attraverso la membrana. AQP-3 è una delle dieci isoforme identificate nelle
cellule mammifere (AQP-0 –AQP-10). Queste dieci isoforme di acquaporine sono
differentemente espresse in molti tipi di cellule e di tessuti del corpo. AQP-3
è presente nell’epidermide, nei dotti collettori dei reni, nei tratti urinario,
respiratorio e digestivo. Le differenti caratteristiche e le differenti
distribuzione nel corpo suggeriscono l’importanza delle acquaporine ed il loro
ruolo specifico in ogni organo. [Takata K., Matsuzaki T., Tajika Y. “Aquaporins: Water channel proteins of the cell membrane”
Prog. Histochem. Cytochem 2004; 39 (1): 1-83]
[2] Glicosaminoglicani: sono abbondanti componenti della matrice
amorfa. Sono lunghi polimeri, con massa atomica variabile da poche migliaia a
milioni di dalton, costituiti da catene di disaccaridi ripetuti decine di
volte, a loro volta formati da un acido uronico legato ad un amino-zucchero. I
glicosaminoglicani possono essere solforati o non solforati. Il
glicosaminoglicano più importante è l'acido ialuronico (glicosaminoglicano non
solforato), che costituisce anche la catena centrale degli aggregati
proteoglicanici. I glicosaminoglicani legano inoltre notevoli quantità di
acqua.
[3] International Journal of Cosmetic Science (2015), 37(5), 506-510