17/12/2015

La fondamentale premessa ad un articolo che tratta di salute e nutrizione dei bambini è che, purtroppo, l’Italia, nonostante la tradizione alimentare e la “paternità” della Dieta Mediterranea, patrimonio dell’umanità UNESCO, ha il pessimo primato, seconda solo alla Grecia, del più alto tasso di obesità e sovrappeso infantile:

 

FONTE: Report OBESITY UPDATE (http://www.oecd.org/health/Obesity-Update-2014.pdf)

Il 36% dei bambini è in sovrappeso o obeso. Come si può vedere dalla tabella sottostante che rappresenta il rapporto peso/altezza per bambini dai 65 ai 120 cm di altezza: un bambino si definisce in sovrappeso se si posiziona al di sopra della riga rossa contrassegnata con “2” .

Definizione di sovrappeso e obesità:    
 
           
Bambini (<5 anni) sovrappeso: peso per altezza >+2 SD rispetto alle tabelle WHO Child Growth Standards median          
Ragazzi e adolescenti (5-19 anni): sovrappeso: indice di massa corporea (BMI) per età >+1 SD rispetto alle tabelle WHO growth reference for school-aged children and adolescents
Obesità: indice di massa corporea (BMI) per età >+2 SD rispetto alle tabelle WHO growth reference for school-aged children and adolescents      

grafico peso infantile
grafico peso-altezze bimbi
 

La questione riguarda tutta l’Europa, con un bambino su 3 in queste condizioni. Si tratta di un problema ad elevato impatto sulla pubblica sanità, in quanto l’obesità è un fattore predisponente a numerose patologie come il diabete, patologie epatiche, malattie cardiovascolari.

Tralasciando le ricadute sociali e relazionali che condizionano un bambino in sovrappeso e concentrandoci sugli aspetti esclusivamente legati alla salute, il sovrappeso in età infantile è un argomento sul quale molte organizzazioni per la salute hanno puntato lo sguardo.

Le numerose campagne di educazione alimentare sono volte a sensibilizzare i genitori a far sì che i bambini conducano uno stile di vita sano (movimento, attività fisica, consumo di cibo sano, senza eccessi); Partire da bambini sani per avere adulti sani: nei primissimi anni di vita si formano gli adipociti (cellule di deposito dei grassi), e una iperalimentazione non solo ne determina un aumento di volume ma anche un aumento di numero.

In età adulta, pertanto, ci sarà una maggiore predisposizione all'aumento di peso perché, se è possibile diminuire in volume le cellule adipose, di certo non è possibile ridurne il numero. Una delle principali cause di questo diffuso fenomeno, è da ricercarsi nell'eccessivo consumo di zuccheri da parte dei bambini: più che nella quantità di cibo, nella qualità del cibo stesso.

I cibi e le bevande ricchi di zucchero ma privi di altri nutrienti sono comunemente detti “ricchi di calorie vuote” che significa che apportano un alto contenuto di energia utilizzabile ma nessun altro componente utile. Gli zuccheri che non vengono utilizzati dall'organismo quando se ne assumono tanti in poco tempo (sbilanciamento tra apporto energetico ed energia utilizzata) vengono convertiti in “scorte” e immagazzinati negli adipociti.

Ora che abbiamo capito il meccanismo biochimico per cui un eccesso di zuccheri causa obesità, vediamo come l’OMS ha affrontato il problema attraverso la pubblicazione di una linea guida sul CONSUMO IDEALE DI ZUCCHERI: l’OMS raccomanda di ridurre il consumo di zuccheri ad un massimo del 10% rispetto al totale di energia introdotta, meglio ancora il 5%, il che, più o meno, significa una ventina di grammi di zucchero al giorno (un cucchiaio da minestra pieno).

Il Ministero della Salute, assieme all'istituto Superiore di Sanità, ha iniziato un’opera di sensibilizzazione per l’alimentazione dei bambini in età scolare.

Oltre al rischio di predisporre il bambino alla futura obesità, un altro fattore da tenere in considerazione, soprattutto nei bambini piccoli, è quello del rischio di “abituare” il palato del bambino ad un certo grado di dolcezza che poi continuerà a cercare anche in altri alimenti, preferendo, ad esempio, il succo di frutta al frutto vero o la bevanda dolcificata all’acqua per dissetarsi e creando un circolo vizioso per cui lo zucchero sarà sempre presente nell'alimentazione del bambino.
Un altro problema, non meno importante, riguarda la salute dentale e l’insorgenza delle carie. Gli zuccheri che rimangono nei denti, fungono da nutrimento per la flora batterica orale che prolifera dando danni ai denti. È importante una corretta igiene dentale, anche nei bimbi con i denti da latte, dopo il consumo di cibi o bevande zuccherati. 

 
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