Integrazione nutrizionale in prevenzione cardiovascolare

18/02/2016

Le malattie cardiovascolari costituiscono ancora oggi una importante causa di malattia cronica, invalidità e morte nella popolazione generale italiana. L’arma migliore per proteggerci da queste malattie e la prevenzione precoce, ovvero la prevenzione del consolidarsi di fattori di rischio comunque modificabili come l’ipertensione e l’ipercolesterolemia.

L’idea generale che si ha è che la prevenzione si debba basare fondamentalmente sulla detrazione di alimenti (es. il sale per l’ipertensione, i grassi per la colesterolemia), ma questo, per quanto corretto, non corrisponde alla verità assoluta. Infatti dallo studio dei nutrienti e dei principi attivi del mondo vegetale oggi sappiamo che esistono sostanze che integrate in una dieta bilanciata possono contribuire alla riduzione efficacie dei livelli di alcuni fattori di rischio come la pressione arteriosa e la colesterolemia. Ad esempio, potassio e magnesio possono contribuire alla normale funzionalità dei vasi e a mantenerli in uno stato di minor contrazione. Il calcio sembra particolarmente utile nel mantenere nella norma i valori pressori in gravidanza.

L’aglio invecchiato, il succo di barbabietola ed il tè di Karkadé, con meccanismi diversi, possono contribuire al mantenimento di valori pressori nell’ambito di norma. D’altra parte alcune sostanze di origine vegetale possono ridurre in modo significativo la colesterolemia “cattiva” (o LDL), come ad esempio gli estratti di riso rosso fermentato che rallentano la produzione di colesterolo da parte del fegato. La berberina invece facilita l’eliminazione del colesterolo da parte del fegato per via biliare nell’intestino. Le fibre solubili (es.: psillio, pectine), i fitosteroli ed i beta-glucani invece riducono la capacità dell’intestino di assorbire il colesterolo derivante dalla dieta (ma anche di riassorbire quello eliminato dal fegato per via biliare).

Quindi la combinazione di questi composti può portare a riduzioni della colesterolemia dell’ordine del 20%. Se si considerano i trigliceridi, fattore di rischio minore, ma sempre fattore di rischio, questi sono efficacemente ridotti dall’impiego di acidi grassi polinsaturi della serie omega 3 (gli “omega 3”), che il nostro corpo non può produrre e deve comunque assumere dall’esterno. Anche di questi ne esistono di diversi tipi: i più noti sono quelli estratti dalla pelle, dal sottocute e dal cervello del pesce, ma ve ne sono anche di particolarmente digeribili estratti dal Krill, un piccolo gamberetto artico.

Poi esiste un’ulteriore possibilità: quella di utilizzare prodotti naturali che migliorino la reattività vascolare, marcatore di salute e funzionalità delle nostre arterie. Fra le sostanze che maggiormente influenzano positivamente la salute dei nostri vasi sono da ricordare gli antiossidanti stabili, con particolare riferimento a quelli reperibili nel tè verde (catechine, specie l’epigallocatechina gallato) e nel cacao amaro (flavanoli, teobromina). I sopra citati acidi grassi omega 3 contribuiscono anche essi al mantenimento di una fisiologica capacità del vaso a reagire a stimoli esterni.

La ricerca più recente si sta anche concentrando sullo studio di sostanze naturali che possano agire rallentando l’invecchiamento del tessuto cardiaco come creatina, D-ribosio, coenzima Q10 e vitamina D, ma la loro efficacia è per ora stata chiaramente dimostrata solo in pazienti più gravi. In conclusione, con una guida esperta, molte sostanze derivate dal mondo naturale possono contribuire al prolungamento dello stato di salute vascolare di numerosissime persone non già affette da malattie o fattori di rischio conclamati.

 
 
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