Integrazione nutrizionale in prevenzione cardiovascolare
Le
malattie cardiovascolari costituiscono ancora oggi una importante causa di
malattia cronica, invalidità e morte nella popolazione generale italiana.
L’arma
migliore per proteggerci da queste malattie e la prevenzione precoce, ovvero la
prevenzione del consolidarsi di fattori di rischio comunque modificabili come
l’ipertensione e l’ipercolesterolemia.
L’idea generale che si ha è che la
prevenzione si debba basare fondamentalmente sulla detrazione di alimenti (es.
il sale per l’ipertensione, i grassi per la colesterolemia), ma questo, per
quanto corretto, non corrisponde alla verità assoluta. Infatti dallo studio dei
nutrienti e dei principi attivi del mondo vegetale oggi sappiamo che esistono
sostanze che integrate in una dieta bilanciata possono contribuire alla
riduzione efficacie dei livelli di alcuni fattori di rischio come la pressione
arteriosa e la colesterolemia. Ad esempio, potassio e magnesio possono
contribuire alla normale funzionalità dei vasi e a mantenerli in uno stato di
minor contrazione. Il calcio sembra particolarmente utile nel mantenere nella
norma i valori pressori in gravidanza.
L’aglio invecchiato, il succo di
barbabietola ed il tè di Karkadé, con meccanismi diversi, possono contribuire
al mantenimento di valori pressori nell’ambito di norma. D’altra parte alcune
sostanze di origine vegetale possono ridurre in modo significativo la colesterolemia
“cattiva” (o LDL), come ad esempio gli estratti di riso rosso fermentato che
rallentano la produzione di colesterolo da parte del fegato. La berberina
invece facilita l’eliminazione del colesterolo da parte del fegato per via
biliare nell’intestino. Le fibre solubili (es.: psillio, pectine), i
fitosteroli ed i beta-glucani invece riducono la capacità dell’intestino di
assorbire il colesterolo derivante dalla dieta (ma anche di riassorbire quello
eliminato dal fegato per via biliare).
Quindi la combinazione di questi
composti può portare a riduzioni della colesterolemia dell’ordine del 20%. Se
si considerano i trigliceridi, fattore di rischio minore, ma sempre fattore di
rischio, questi sono efficacemente ridotti dall’impiego di acidi grassi
polinsaturi della serie omega 3 (gli “omega 3”), che il nostro corpo non può
produrre e deve comunque assumere dall’esterno. Anche di questi ne esistono di
diversi tipi: i più noti sono quelli estratti dalla pelle, dal sottocute e dal
cervello del pesce, ma ve ne sono anche di particolarmente digeribili estratti
dal Krill, un piccolo gamberetto artico.
Poi esiste un’ulteriore possibilità:
quella di utilizzare prodotti naturali che migliorino la reattività vascolare,
marcatore di salute e funzionalità delle nostre arterie. Fra le sostanze che
maggiormente influenzano positivamente la salute dei nostri vasi sono da
ricordare gli antiossidanti stabili, con particolare riferimento a quelli
reperibili nel tè verde (catechine, specie l’epigallocatechina gallato) e nel
cacao amaro (flavanoli, teobromina). I sopra citati acidi grassi omega 3
contribuiscono anche essi al mantenimento di una fisiologica capacità del vaso
a reagire a stimoli esterni.
La ricerca più recente si sta anche concentrando
sullo studio di sostanze naturali che possano agire rallentando
l’invecchiamento del tessuto cardiaco come creatina, D-ribosio, coenzima Q10 e
vitamina D, ma la loro efficacia è per ora stata chiaramente dimostrata solo in
pazienti più gravi. In conclusione, con una guida esperta, molte sostanze
derivate dal mondo naturale possono contribuire al prolungamento dello stato di
salute vascolare di numerosissime persone non già affette da malattie o fattori
di rischio conclamati.