I semi della salute
Con la diffusione di una maggiore consapevolezza alimentare
e dei principi della dieta vegetariana, si è consolidato, anche nella tavola
italiana, l’utilizzo di semi e olio di semi per il loro interessante contenuto
nutrizionale.
La composizione dei semi riflette il loro ruolo nei
confronti della crescita della pianta, fornendo alla stessa tutto il nutrimento
e la protezione necessari; si tratta quindi di una fonte concentrata di
sostanze da cui si genera l’intera pianta.
Nel germoglio e nello strato esterno troviamo soprattutto vitamine, minerali e
composti bioattivi mentre nel cuore del seme, detto endosperma, è racchiuso il deposito
principale di energia costituito da carboidrati, proteine e soprattutto grassi,
per la maggior parte insaturi.
- sesamo, semi di lino e di chia
Secondo
European Prospective Investigation into Cancer (EPIC) frutta secca e semi apportano alla dieta una grande
grande e vario valore nutrizionale. L’apporto totale della frutta a guscio,
delle arachidi e dei semi varia da 1 a 300 gr/al giorno con un apporto medio
inferiore nei paesi del nord Europa (15 gr/al giorno in Svezia paragonati coi
35 gr/al giorno in Spagna). Lo studio dell’EPIC ha mostrato che circa il 75%
della popolazione europea mangia frutta a guscio, arachidi e semi, con l’Olanda
in testa (94%). [1]
Nonostante i semi siano ancora poco presenti nella dieta quotidiana una review
recente ha concluso che ad un maggior consumo di semi è associabile un minor
rischio di diabete di tipo 2 e alla riduzione dei fattori di rischio per
malattie cardiovascolari. [2]
Vediamo nello specifico 3 tra i semi più
interessanti e più utilizzati in cucina:
Sesamo
Ricco di acido oleico e acido linoleico, meglio noto come Omega 6, fondamentale
perché, non solo ha una positiva azione di mantenimento dei livelli di
colesterolo nel sangue, ma è un precursore delle molecole mediatrici
dell’infiammazione ed è utile per il corretto assorbimento di molte vitamine
liposolubili come A,D, E e K; è grazie ai grassi infatti che queste vengono
assorbite dall’organismo.
Lo stesso Omega 6 non essendo prodotto
dall’organismo, viene detto essenziale e deve essere integrato attraverso
l’alimentazione.
Contiene aminoacidi come metionina e
triptofano oltre a calcio, fosforo e ferro.
I semi di sesamo sono storicamente una
fonte di olio alimentare dato che ogni seme contiene il 40-60% di olio.
Largamente utilizzato in cucina è però sconsigliato in alcuni tipi di cottura
in quanto contiene grassi poli-insaturi, meno stabili rispetto ai grassi
monoinsaturi dell’olio di oliva.
Semi
Lino
I semi di lino vengono spesso prescritti
in caso di rallentamento del transito intestinale grazie alla loro azione lassativa legato all’alto contenuto
di mucillagini.
Questi semi sono interessanti soprattutto per il loro alto contenuto di Omega
3, circa 17gr su 100gr di semi, Omega 6 e grassi monoinsaturi.
Vantano inoltre un buon apporto
proteico, di Sali minerali, soprattutto
di fosforo e Vitamina E.
Recenti studi stanno approfondendo la possibilità di utilizzare i semi di lino
per la prevenzione di alcune forme tumorali, in particolare del cancro alla
prostata, grazie alla presenza al loro interno di lignani, una tipologia di
fitoestrogeni che sembra avere effetti protettivi .
Semi
di Chia
I semi di Chia hanno una composizione
nutrizionale simile a quella dei semi di lino e dei semi di sesamo, si può estrarre
fino al 25-30% di olio.
Ricchi di acidi grassi tra cui: Omega 3,
Omega 6 e Omega 9 vantano anche un altro contributo di fibre solubili che
aiutano a ridurre la fame, rallentando lo svuotamento gastrico.
Le fibre solubili inoltre riducono
l’assorbimento del colesterolo e migliorano il controllo glicemico.