La rivoluzione del caffè
Il caffè è una bevanda millenaria; la leggenda narra che nel
IX secolo, Kaldi, un pastore dell’odierna Etiopia, notando che le sue pecore,
dopo aver mangiato alcune bacche rosse, erano così agitate ed eccitate da non
poter dormire, portò le bacche al vicino monastero, allora centro della
conoscenza.
I monaci le provarono e si resero conto di poter stare svegli tutta
la notte a pregare.
In seguito iniziò ad essere coltivato nella penisola dello
Yemen, mentre la tostatura dei chicchi è da attribuire al popolo turco.
Al giorno d’oggi il caffè è la bevanda più popolare al
mondo, e, solo per dare un’idea delle dimensioni, 2.25 miliardi sono le tazze
di caffè consumate al giorno e 7 i milioni di tonnellate di chicchi coltivati
all’anno.
CHE COS’È? Da un puto di vista botanico, il caffè deriva da
una pianta, la coffea, di cui esistono numerose specie tra cui la coffea
robusta e la coffea arabica, se la seconda è più diffusa e più resistente a
diversi climi, la varietà arabica è più pregiata e necessita di determinate
condizioni ambientali per poter sopravvivere.
Il
chicco scuro di caffè che tutti conosciamo è il seme tostato (originariamente è
verde) del frutto, un bacca rossa carnosa.
- processo del caffè
COSA CONTIENE: oltre alla caffeina (di cui parleremo in modo approfondito in seguito), acido clorogenico, un importantissimo antiossidante, oltre a minerali, acidi alifatici, monosaccaridi e trigonellina. Arabica e robusta si differenziano, oltre che per le qualità organolettiche, anche per il contenuto in acido clorogenico e caffeina:
Arabica |
Robusta |
|
Caffeine |
1.2% |
2.2% |
Chlorogenic acid (CGA) |
5.5-8.0% |
7.0-10.0% |
Il caffè fa male? A
dispetto del periodo nero che il caffè ha passato per tanti anni, accusato di
dare problemi all’intestino, pressione e chi più ne ha più ne metta, negli
ultimi anni sta vivendo una rivalutazione come nutraceutico: recenti
pubblicazioni dimostrano che il caffè fa bene ed EFSA (agenzia europea per la
sicurezza alimentare) ha pubblicato un parere circa la sicurezza della caffeina
fino a 400mg al giorno (200 per le donne in gravidanza) .
Ma quanta
caffeina contiene un caffè espresso? E quali sono i benefici per la salute?
Proviamo a
rispondere a tutto, ecco quanta caffeina è contenuta nei vari tipi di caffè (i
più popolari):
Per Tazza |
|
Moka |
80 |
Espresso |
80 |
Americano |
160 |
Possiamo tranquillamente bere fino a 5 caffè al giorno senza
problemi.
I benefici sono moltissimi: oltre all’effetto “sveglia” che
maggiormente lo contraddistingue, da un pnto di vista della salute due
pubblicazioni molto recenti (una del 2014 e una del 2015) hanno mostrato come
il consumo moderato di caffè sia correlato ad una minore incidenza di mortalità
sia da patologie cardiovascolari che in generale per ogni causa.
Il consumo della bevanda è stato positivamente correlato ad
una serie di patologie molto comuni come diabete di tipo 2,
malattie cardiovascolari, steatosi epatica,
morbo di Parkinson.
Il caffè inoltre è un potente antiossidante, paragonabile,
per contenuto, a lamponi e mirtilli rossi.
QUINDI HA SOLO EFFETTI POSITIVI E NEMMENO UNO NEGATIVO?
Dobbiamo fare attenzione: il caffè può innalzare la pressione arteriosa anche se
l’innalzamento, di alcune unità è stato osservato solo in soggetti ipertesi e
in misura maggiore per chi non è abituato a consumare caffè.
La caffeina, presa da sola e non come componente del caffè, ha un maggiore
effetto sulla pressione.In alcuni soggetti, si tratta di una risposta del tutto
soggettiva, il consumo di caffè può causare bruciore di stomaco, agitazione o
tachicardia.
CONCLUDENDO: se il caffè vi piace e non vi da effetti
avversi come quelli appena illustrati, bevetene senza pensieri, vi può fare
solo che bene!
-Cano-Marquina 2013;75:7-21
-Crippa A, Discacciati A, Larsson
SC, Wolk A, Orsini N. Coffee consumption and mortality from all causes, cardiovascular
disease, and cancer: a dose-response meta-analysis. Am J Epidemiol. 2014 Oct
15;180(8):763-75.
- Zhao Y1, Wu K1, Zheng J1, Zuo R1,
Li D1. Association of coffee drinking with all-cause mortality: a systematic
review and meta-analysis. Public Health Nutr. 2015 May;18(7):1282-91.
- Ding et al. Diabetes Care
2014;37:569–586
- Ruhl and Everhart.
Gastroenterology 2005; 128:24-32
- Rakic et al. Hypertension. 1999;33:869-873
- Noordzij M.
et al. J Hypertens. 2005;23(5):921-8