Intestino, ecco com'è fatto

24/02/2016

I suoi segreti sono tutti scritti in un libro di Giulia Enders che quest'anno ha riscosso un notevole successo. È stato definito l'organo meno conosciuto del corpo. Per chi se lo fosse perso, sto parlando dell'intestino. Obiettivo di oggi: conoscerlo meglio!

Immaginate l’intestino come un lungo tubo che si estende dal piloro (ultima parte dello stomaco) sino all’orifizio anale. Esso fa parte dell’apparato digerente ed è anatomicamente suddiviso in intestino tenue e intestino crasso.

 
intestino
funzione dell'intestino
 

Intestino tenue

È lungo circa 6,80 m e comprende il duodeno, la parte iniziale subito dopo il piloro, il digiuno e l’ileo. Il duodeno porta a termine la digestione, iniziata nella bocca e proseguita nello stomaco, mentre digiuno e ileo assorbono i nutrienti grazie ai villi intestinali. Come fa il nostro addome a contenere questo organo così lungo? Il trucco risiede nelle pliche: la mucosa intestinale si ripiega su se stessa per minimizzare gli spazi ed aumentare l’interfaccia corpo-alimenti. Poi, per potenziare l’assorbimento, si ricopre di villi e microvilli (micro perchè appena visibili a occhio nudo): per 1 cm2 di parete intestinale si contano 1000 villi e più di 1 miliardo e mezzo di microvilli. Per farvi rendere conto del grado di estensione pensate che la superficie del tenue è circa 200 volte più estesa della pelle! Inoltre, con i suoi 300 m2 supera anche la superficie di un campo da tennis [1].

 

Intestino crasso

Ha un diametro di 9 cm ed è lungo “solo” 1,80 m. Rappresenta l'ultima parte del tratto digerente, non possiede i villi, provvede al riassorbimento di acqua ed elettroliti e all’accumulo di scarti alimentari. In sintesi, tutto ciò che non viene assorbito nel tenue arriva al crasso e, se del caso, eliminato. Esso comprende:

– il cieco, dotato di un prolungamento chiamato appendice;
– il colon, suddiviso a sua volta in 4 tratti: ascendente, trasverso, discendente, sigmoideo;
– il retto, che si apre all'esterno con lo sfintere anale. L’intestino, anche se non ce ne rendiamo conto, si muove. Difatti, peristalsi e segmentazione ritmica sono i due tipi di motilità presenti. Durante la peristalsi la muscolatura intestinale si contrae, grazie alle onde peristaltiche, con lo scopo di farne avanzare il contenuto (in direzione del retto). Con la segmentazione si alternano fasi di contrazione e rilasciamento della muscolatura con l’obiettivo di rimescolare il materiale presente. 

Nel crasso la maggior parte dei movimenti sono di tipo segmentario perché, rimescolando il contenuto intestinale, si facilita l'assorbimento di acqua e sali da parte dell'epitelio intestinale. Nel retto si accumulano le feci, ovvero materiale costituito da residui alimentari, fibre vegetali non digeribili, cellule intestinali di sfaldamento, batteri e acqua, che verranno poi eliminate con la defecazione [2]. 

All'inizio ho scritto che l'intestino fa parte dell'apparato digerente ma l’intestino non serve solo a digerire. Difatti, costituisce una grossa parte del sistema immunitario in quanto :

1. La microflora presente al suo interno protegge dalle aggressioni batteriche;
2. Le cellule intestinali fungono da barriera protettiva nei confronti di sostanze dannose;
3. Presenta cellule immunitarie specializzate, in grado di produrre anticorpi. Ma che cos'è la microflora? Si tratta di batteri potenzialmente benefici, come i lattobacilli e i bifidobatteri, che nel nostro intestino raggiungono i 100.000 miliardi [3](abbiamo più batteri che cellule!). Sono di fondamentale importanza perché collaborano al mantenimento e al miglioramento dello stato di salute dell'intestino. Difatti, è proprio grazie alla collaborazione tra colon e microflora che vengono sintetizzate la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B. Lunga vita ai batteri “buoni” e lunga vita all'intestino, il nostro secondo cervello!


 

[1] Anatomia. Adriana Rigutti. Giunti, 2003.
[2] Argomenti di Fisiologia e Nutrizione Umana. Angela Andreoli, Isabella Egidi. Società Editrice Esculapio, 2011.  
[3] Disbiosi e immunità. Prevenire e curare le alterazioni dell'equilibrio intestinale. Rossella Iantorno, Luciano Lozio, Paolo Paganelli. Tecniche nuove, 2005.


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