Intestino, ecco com'è fatto
I suoi segreti sono tutti scritti in un libro di Giulia Enders che quest'anno
ha riscosso un notevole successo. È stato definito l'organo meno conosciuto del
corpo. Per chi se lo fosse perso, sto
parlando dell'intestino. Obiettivo di oggi: conoscerlo meglio!
Immaginate l’intestino come un
lungo tubo che si estende dal piloro (ultima parte dello stomaco) sino
all’orifizio anale. Esso fa parte dell’apparato digerente ed è anatomicamente
suddiviso in intestino tenue e
intestino crasso.
- funzione dell'intestino
Intestino tenue
È lungo circa 6,80 m e comprende il duodeno, la parte
iniziale subito dopo il piloro, il digiuno e l’ileo. Il duodeno
porta a termine la digestione, iniziata nella bocca e proseguita nello stomaco,
mentre digiuno e ileo assorbono i nutrienti grazie ai villi intestinali.
Come fa il nostro addome a contenere questo organo così
lungo? Il trucco risiede nelle pliche: la mucosa intestinale si ripiega su se
stessa per minimizzare gli spazi ed aumentare l’interfaccia corpo-alimenti.
Poi, per potenziare l’assorbimento, si ricopre di villi e microvilli (micro
perchè appena visibili a occhio nudo): per 1 cm2 di parete
intestinale si contano 1000 villi e più di 1 miliardo e mezzo di microvilli.
Per farvi rendere conto del grado di estensione pensate che la superficie del
tenue è circa 200 volte più estesa della pelle! Inoltre, con i suoi 300 m2
supera anche la superficie di un campo da tennis [1].
Intestino crasso
Ha un diametro di 9 cm ed è lungo “solo” 1,80 m. Rappresenta
l'ultima parte del tratto digerente, non possiede i villi, provvede al
riassorbimento di acqua ed elettroliti e all’accumulo di scarti alimentari. In
sintesi, tutto ciò che non viene assorbito nel tenue arriva al crasso e, se del
caso, eliminato. Esso comprende:
– il cieco, dotato di un prolungamento
chiamato appendice;
– il colon, suddiviso a sua volta in 4
tratti: ascendente, trasverso, discendente, sigmoideo;
– il retto, che si apre all'esterno con lo
sfintere anale.
L’intestino, anche se non ce ne rendiamo conto, si muove.
Difatti, peristalsi e segmentazione ritmica sono i due tipi di motilità
presenti. Durante la peristalsi la muscolatura intestinale si contrae, grazie
alle onde peristaltiche, con lo scopo di farne avanzare il contenuto (in
direzione del retto). Con la segmentazione si alternano fasi di contrazione e
rilasciamento della muscolatura con l’obiettivo di rimescolare il materiale
presente.
Nel crasso la maggior parte dei movimenti sono di tipo
segmentario perché, rimescolando il contenuto intestinale, si facilita
l'assorbimento di acqua e sali da parte dell'epitelio intestinale.
Nel retto si accumulano le feci, ovvero materiale costituito
da residui alimentari, fibre vegetali non digeribili, cellule intestinali di
sfaldamento, batteri e acqua, che verranno poi eliminate con la defecazione [2].
All'inizio ho scritto che l'intestino fa parte dell'apparato
digerente ma l’intestino non serve solo a digerire. Difatti, costituisce una
grossa parte del sistema immunitario in quanto :
1. La microflora presente al suo interno protegge
dalle aggressioni batteriche;
2. Le cellule intestinali fungono da barriera
protettiva nei confronti di sostanze dannose;
3. Presenta cellule immunitarie specializzate, in
grado di produrre anticorpi.
Ma che cos'è la microflora? Si tratta di batteri
potenzialmente benefici, come i lattobacilli e i bifidobatteri, che nel nostro
intestino raggiungono i 100.000 miliardi [3](abbiamo più batteri che cellule!). Sono di fondamentale importanza perché
collaborano al mantenimento e al miglioramento dello stato di salute
dell'intestino. Difatti, è proprio grazie alla collaborazione tra colon e
microflora che vengono sintetizzate la vitamina K e alcune vitamine del gruppo
B.
Lunga vita ai batteri “buoni” e lunga vita all'intestino, il
nostro secondo cervello!
[1] Anatomia. Adriana Rigutti. Giunti, 2003.
[2] Argomenti di
Fisiologia e Nutrizione Umana. Angela Andreoli,
Isabella Egidi. Società Editrice Esculapio,
2011.
[3] Disbiosi e immunità. Prevenire e curare le alterazioni
dell'equilibrio intestinale. Rossella
Iantorno, Luciano Lozio, Paolo Paganelli. Tecniche nuove, 2005.